Commento biblico di Adam Clarke
Genesi 48:12
E Giuseppe li fece uscire di fra le sue ginocchia, e si prostrò con la faccia a terra. Joseph - si inchinò con la faccia a terra - Questo atto di Joseph è stato esaltato in modo stravagante dal dottor Delaney e da altri. "Quando lo considero in ginocchio davanti a Dio", dice il dottor Delaney, "lo considero un povero mortale nell'adempimento del suo dovere verso il suo Creatore. Quando lo vedo inchinarsi davanti al Faraone, lo considero nella posizione di dovere. di un suddito al suo principe.
Ma quando lo vedo piegarsi a terra davanti a un padre povero, vecchio, cieco, decrepito, lo vedo con ammirazione e gioia. Come lo esalta questa umiliazione!" Questo è insopportabile! Perché in effetti dice che è una meravigliosa condiscendenza in un giovane che, nel corso della provvidenza di Dio, con pochi sforzi da parte sua, è stato elevato all'opulenza e grandezza mondana, per mostrare rispetto a suo padre! E quel rispetto era tanto più gratuito e condiscendente, perché quel padre era povero, vecchio, cieco e decrepito! all'opulenza non sono obbligati a riverire i genitori quando ridotti nelle loro circostanze, e portati dal peso degli anni e delle infermità ai lati della tomba;
"Posizioni di questo genere dovrebbero passare senza rimproveri? Non credo. Per la legge di Dio e della natura Giuseppe era tanto tenuto a rendere questo rispetto filiale al padre morente, quanto a riverire il suo re, o ad adorare il suo Dio. Come a me stesso, devo confessare liberamente che non vedo nulla di particolarmente amabile in questa parte della condotta di Giuseppe; ha semplicemente assolto a se stesso di un dovere che Dio, la natura, la decenza e il buon senso, gli esigono imperiosamente, e tutto questo nelle sue circostanze, ai figli d'oggi in oriente, accanto a Dio, rendono la più profonda riverenza ai loro genitori.
Del resto, davanti a chi si inchinava Giuseppe? Non solo suo padre, ma un eminentissimo Patriarca; uno altamente distinto dal Signore, e uno dei tre di cui l'Essere Supremo parla nel modo più favorevole e affettuoso; i tre che ricevettero e trasmisero la vera fede, e mantennero intatto il patto divino; Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Non ha mai detto, io sono il Dio di Giuseppe.
E se confrontiamo il padre e il figlio come uomini, troveremo che quest'ultimo è stato superato dal primo in gradi quasi infiniti. Giuseppe doveva il suo progresso e la sua eminenza a ciò che alcuni chiamerebbero buona fortuna, e a ciò che sappiamo essere stata la speciale provvidenza di Dio che operava in suo favore, completamente indipendente dalla propria industria, ecc. favore. Giacobbe doveva il proprio sostegno e conservazione, e il sostegno e la conservazione della sua numerosa famiglia, sotto Dio, all'esercizio continuo dei vasti poteri di una mente forte e vigorosa, a cui la provvidenza di Dio sembrava sempre in opposizione; perché Dio ha scelto di provare al massimo i grandi doni che aveva elargito. Se dunque l'inferiore più umile e abbietto dovesse riverire la dignità e l'eminenza elevata a non altezza comune,
Inoltre, Giuseppe, venerando così suo padre, seguiva solo le usanze degli egiziani presso i quali viveva, i quali, secondo Erodoto, (Euterpe, c. 80), erano particolarmente notevoli per il rispetto che avevano nei confronti della vecchiaia. "Perché se un giovane incontra il suo anziano, subito si gira da parte per fargli posto; se una persona anziana entra in un appartamento, i giovani si alzano sempre dai loro posti;" e il sig.
Savary osserva che la riverenza menzionata da Erodoto è ancora rivolta alla vecchiaia in ogni occasione in Egitto. Nei paesi maomettani i bambini siedono come muti in presenza dei genitori, senza mai tentare di parlare a meno che non gli si parli. Presso gli antichi romani era considerato un delitto degno di morte non insorgere in presenza di una persona anziana, e fare la parte contraria era ritenuto un terribile segno della profonda degenerazione dei tempi. Così il satirico: -
Credebant hoc grande nefas, et morte piandum,
Si Juvenis Vetulo non assurrexerat; et si
Barbato cuicumque puer.
giov. Sab. xiii., v. 54.
e non avessero venerato gli uomini dalle teste canute,
O i ragazzi pagavano riverenza quando appariva un uomo.
Entrambi devono essere morti.
Asciugare.
In effetti, sebbene il dottor Delaney sia molto colpito da quella che considera grande e meritoria condiscendenza e umiltà da parte di Joseph; eppure troviamo la cosa stessa, la più profonda riverenza ai genitori e alla vecchiaia, praticata da tutte le nazioni civili del mondo, non per meritoria cortesia, ma come punto di razionale ed assoluto dovere.