Commento biblico di Adam Clarke
Giobbe 16:9
Nella sua ira mi dilania chi mi odia: mi digrigna i denti; il mio nemico aguzza gli occhi su di me. Mi strappa nella sua ira - Chi è la persona di cui si parla in questo versetto, e fino alla fine del quattordicesimo, è stata una domanda su cui i commentatori sono stati molto diversi. Alcuni pensano che Dio, altri Elifaz, sia inteso: io penso né l'uno né l'altro. Probabilmente Dio ha permesso a Satana di mostrarsi a Giobbe, e la forma orribile che assumeva lui e i suoi demoni aumentava la miseria sotto la quale Giobbe aveva già tanto sofferto.
Tutte le espressioni, da questo fino alla fine del versetto quattordicesimo, possono essere facilmente comprese su questo principio; ad esempio, Giobbe 16:9 : "Egli (Satana) digrigna su di me con i suoi denti; il mio nemico aguzza i suoi occhi su di me". Giobbe 16:10 : "Essi (i demoni) hanno spalancato su di me la loro bocca; - si sono radunati contro di me.
" Giobbe 16:11 : "Dio mi ha consegnato agli empi, (עויל avil, al Maligno), e mi ha consegnato nelle mani degli empi." Mi ha abbandonato per essere torturato dal tentatore e dal suo ospite Se consideriamo tutte queste espressioni come riferite ai tre amici di Giobbe, dobbiamo, in tal caso, riconoscere che le figure sono tutte tese ad un'altezza insopportabile, per non essere giustificate da alcuna figura retorica.