Quanto tempo passerà prima che porrete fine alle parole? segno, e poi parleremo. Quanto tempo ci vorrà prima che tu finisca - Difficile dire a chi sia rivolto questo indirizzo: essendo al plurale, difficilmente si può supporre che significhi solo Giobbe. Probabilmente significa tutti i presenti; come se avesse detto: È vano parlare con quest'uomo, e seguirlo in tutti i suoi cavilli: bada a questo, e poi gli consegniamo tutti i nostri sentimenti pienamente, senza badare alle sue giustificazioni.

Bisogna ammettere che questo è il piano seguito da Bildad; ed egli allevia ampiamente un animo che travagliava sotto lo spirito del rancore e dell'abuso. Invece di quanto tempo passerà prima che porrete fine alle parole? Mr. Good traduce: "Per quanto tempo pianterai spine (invettive irritanti, laceranti, ferventi) tra le parole?" traducendo il termine insolito קנצי kintsey, spine, invece di limiti o limiti.

La parola קנצי kintsey potrebbe essere la forma caldea di קצי kitsey, la monaca inserita dai caldei per motivi di eufonia, come spesso si fa; e può essere considerato come il plurale contratto da kats, una spina, da קץ kats, lacerare, piuttosto che קץ kets, una fine, da קצה katsah, recidere. Schultens e altri hanno sostenuto che קנץ kanats, è una parola araba, usata anche in ebraico; che (arabo) kanasa, significa cacciare, tendere lacci; e quindi (arabo) maknas, un laccio: e che le parole dovrebbero essere tradotte, "Fino a quando metterai lacci capziosi in parole?" Ma io preferisco קנצי kintsey, come forma caldea per kitsey, sia che sia considerata come espressione di limiti o spine; poiché l'intera istanza è formata sul modello caldeo, come è evidente, non solo nella parola in questione, ma anche in למלין lemillin,

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