Poiché da loro giudica il popolo; dà carne in abbondanza. Da loro giudica il popolo - Egli fa di tempeste, tempeste, venti, uragani, trombe d'aria, tuoni e fulmini, siccità e inondazioni, gli strumenti della sua giustizia, per punire le nazioni ribelli.

Dà carne in abbondanza - Sebbene con questi punisca i trasgressori, tuttavia attraverso gli stessi, come strumenti, provvede ai bisogni degli uomini e degli animali in genere. Tempeste, tempeste e uragani, agitano le regioni inferiori dell'atmosfera, disperdono vapori nocivi, e così la rendono adatta alla respirazione; e senza di esse diventerebbe presto una massa stagnante, putrida e mortale, nella quale né gli animali potrebbero vivere, né i vegetali prosperare.

E con rugiade, piogge, nevi, gelate, venti, freddo e caldo, fruttifica la terra e la fa germogliare abbondantemente, così che ogni cosa vivente è piena di abbondanza. Alcuni critici traducono quest'ultima frase così: - Emette la sentenza di nuovo. Non riesco a vedere questo significato nelle parole originali. Nessuna delle versioni li ha capiti così; né questa traduzione, supponendo anche che l'ebreo la reggesse, dà un'idea così bella e così elegante come quella della versione comune.

Mi sento sempre riluttante a dare un senso in ogni caso che non sia sostenuto in alcune sue parti da nessuna delle versioni antiche, e più specialmente quando è contrario all'insieme di esse; e ancor più particolarmente di fronte all'arabo, che nel libro di Giobbe, contenente tanti arabismi, considero di grandissima importanza.

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