Commento biblico di Adam Clarke
Giobbe 4:13
Nei pensieri dalle visioni della notte, quando il sonno profondo cade sugli uomini, Dalle visioni della notte - "È vano", dice il signor Good, "cercare attraverso la poesia antica o moderna una descrizione che abbia qualche pretesa per rivaleggiare con quello in cui stiamo ora entrando.La solitudine di mezzanotte - il sonno profondo di tutto intorno - il terribile freddo e l'orripilazione o l'erezione dei peli su tutto il corpo - il brivido, non solo dei muscoli, ma delle ossa stesse - l'approccio planante dello spettro - la repentinità della sua pausa - la sua forma indefinita e indescrivibile - sono tutti personaggi potenti e originali, che non sono mai stati dati con uguale effetto da nessun altro scrittore."
Anche l'illustrazione del signor Hervey è sorprendente e naturale. "Era nel cuore della notte; tutta la natura giaceva avvolta nell'oscurità; ogni creatura era sepolta nel sonno. Il silenzio più profondo regnava attraverso l'universo. In questi momenti solenni Elifaz, solo, tutto sveglio e solitario, stava meditando su argomenti sublimi. Quando, ecco, un essere terribile irruppe nel suo appartamento. Uno spirito passò davanti al suo volto. Lo stupore colse l'osservatore.
Le sue ossa tremarono dentro di lui; la sua carne tremava su di lui; e i capelli della sua testa si rizzarono con orrore. Improvvisa e inaspettata fu la sua apparizione; non tale la sua partenza. Si fermò, per presentarsi più pienamente alla sua vista. Fece una pausa solenne, per preparare la sua mente a un messaggio importante. Dopo di che si udì una voce. Una voce, per l'importanza del suo significato, degna di essere tenuta nel ricordo eterno. Parlò, e queste furono le sue parole:"