Commento biblico di Adam Clarke
Giona 2:10
E il Signore parlò il pesce, e vomitò Giona sulla secca paese. E il Signore parlò al pesce - Cioè, per la sua influenza il pesce nuotò fino a riva e gettò Giona sulla terraferma. Quindi il tutto fu un miracolo dall'inizio alla fine; e non dobbiamo lasciarci perplessi per scoprire interpretazioni letterali; come: "Quando Giona fu gettato in mare, nuotò per salvarsi la vita, pregando ardentemente Dio di preservarlo dall'annegamento; e per sua provvidenza fu gettato in un luogo di pesci - una baia di pescatori, dove rimase per un po' impigliato tra i erbacce, e riuscì a malapena a salvarsi la vita; e quando fu salvo, compose questa preghiera poetica, in linguaggio metaforico, che alcuni hanno erroneamente interpretato, supponendo che fosse stato inghiottito da un pesce; quando דג dag avrebbe dovuto essere inteso, come un luogo di pesce, o torrente da pesca," ecc.
Ora dico che l'originale non ha tale significato nella Bibbia: e questa glossa è chiaramente contraria alla lettera del testo; a tutti i modi di interpretazione sobri e razionali; e allo scopo preciso per il quale Dio sembra aver operato questo miracolo, e al quale lo stesso Gesù Cristo lo applica. Poiché, poiché Giona doveva essere un segno per i Giudei della risurrezione di Cristo, essi avrebbero avuto la prova di questa semiosi, nel suo giacere nel cuore della terra quanto il profeta nel ventre del pesce, e tutte le interpretazioni di questo genere vanno a negare sia il segno che la cosa significata. Alcuni uomini, poiché non possono compiere un miracolo da soli, difficilmente possono essere persuasi che Dio possa farlo.
Il testo, e l'uso che ne fece Cristo, ci insegnano molto chiaramente che il profeta fu letteralmente inghiottito da un pesce, per ordine di Dio; e che per potere divino fu conservato in vita, per quelli che si chiamano tre giorni e tre notti, nello stomaco del pesce; e alla fine del suddetto tempo quello stesso pesce fu condotto dall'invisibile potere di Dio a riva, e là costretto a espellere la preda che non poteva né uccidere né digerire.
E quanto è facile tutto questo per l'onnipotente potere dell'Autore e Sostenitore della vita, che ha un dominio sovrano, onnipresente ed energico nei cieli e sulla terra. Ma l'uomo stolto farà finta di essere saggio; anche se, in questi casi, appare come il figlio stupido e di recente nato dell'asino selvatico. È brutto seguire la fantasia, dove c'è così tanto in gioco. Sia gli antichi che i moderni hanno scherzato gravemente con il racconto di questo profeta; semplicemente perché non potevano spiegare razionalmente la cosa e non erano disposti (e perché?) a consentire qualsiasi interferenza miracolosa.
Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].