Perciò sacrificano alla loro rete e bruciano incenso al loro traino; perché per loro la loro parte è grassa e la loro carne abbondante. Si sacrificano alla loro rete - Non aveva Dio; non gli importava di nessuno; e adorava solo la sua armatura e se stesso. Re Mezentius, uno dei peggiori personaggi dell'Eneide di Virgilio, è rappresentato mentre invoca la propria mano destra e la propria lancia in battaglia. aen. 10:773.

Dextra mihi Deus, et telum quod missile libro, Nunc adsint.

"La mia forte mano destra e spada, afferma il mio colpo.

Quegli unici dei che Mezentius invocherà."

Asciugare.

E Capaneo, in Stazio, ci dà una prova più decisiva di questa autoidolatria. Tebaide, lib. X.

Ades, O mihi dextera tantum

Tu praeses belli, et inevitabile Numen,

Te voco, te solum Superum contemptor adoro.

"Solo tu, mia destra, aiutami; io disprezzo gli dei e ti adoro come il capo in battaglia e la divinità irresistibile".

Il poeta ci dice che, per la sua empietà, Giove lo uccise con un tuono.

Questa era un'antica idolatria in questo paese, ed è esistita fino a circa un secolo. Ne esistono reliquie in diverse parti d'Europa; infatti, quando i militari si impegnano a compiere uno scopo particolare, è solito mettere la mano sulla spada: ma prima la baciavano, quando giuravano per essa. Con la maggior parte degli eroi, la spada è sia la loro Bibbia che il loro Dio. Al giorno d'oggi è un'usanza tra gli indù ogni anno adorare gli strumenti dei loro mestieri. Vedi Ward.

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