Menzionerò le benignità del SIGNORE e le lodi del SIGNORE, secondo tutto ciò che il SIGNORE ci ha concesso, e la grande bontà verso la casa d'Israele, che egli ha concesso loro secondo la sua misericordia e secondo alla moltitudine delle sue benignità. Menzionerò le amorevoli benignità del Signore - Il profeta collega le precedenti misericordie di Dio agli ebrei con la prospettiva attuale che ha della loro redenzione da parte del Messia; facendo così un cerchio in cui gira la bontà eterna.

La parte restante di questo capitolo, con l'intero capitolo che segue, contiene una confessione penitenziale e una supplica degli Israeliti nel loro presente stato di dispersione, in cui sono sopravvissuti così a lungo meravigliosamente, e continuano a sussistere, come popolo; cacciati dal loro paese; senza alcuna forma adeguata di governo civile o culto religioso, il loro tempio distrutto, la loro città desolata e perduta per loro, e tutta la loro nazione sparsa sulla faccia della terra, apparentemente abbandonata e scacciata dal Dio dei loro padri, come non più il suo popolo peculiare.

Cominciano con il riconoscere le grandi misericordie e favori di Dio alla loro nazione, e gli ingrati ritorni fatti loro da parte loro, che con la loro disobbedienza avevano perso la protezione di Dio e lo avevano fatto diventare loro avversario. Ed ora il profeta li rappresenta, indotti dal ricordo delle grandi cose che Dio aveva fatto per loro, come rivolti alla loro umile supplica per il rinnovamento delle sue misericordie.

Lo supplicano di considerarli in considerazione della sua precedente amorevolezza, lo riconoscono come loro Padre e Creatore, confessano la loro malvagità e durezza di cuore, implorano il suo perdono e deplorano la loro attuale misera condizione nella quale hanno così a lungo subìto. Sembra concepito come un formulario di umiliazione per gli israeliti, in vista della loro conversione.

L'intero brano è in forma elegiaca, patetico ed elegante; ma ha sofferto molto nella nostra copia attuale dagli errori dei trascrittori.

Le lodi del Signore "La lode di Geova" - Per תהלות tehilloth, plurale, ventinove manoscritti. (tre antiche) e due edizioni, hanno תהלת tehillath, al singolare; e così lo rende la Vulgata; e una delle versioni greche, a margine del Cod. marchigiano. e nel testo di MSS. Pachom. e 1. D. 2: την αινεσιν Κυριου, "la lode del Signore". - l.

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