si èun'offerta di colpa: egli ha certamente offeso il Signore. Egli ha certamente trasgredito - E poiché ha peccato, perciò deve portare un sacrificio. Per nessun altro motivo sarà accettato dal Signore. Lettore, come stai agli occhi del tuo Creatore? Sull'argomento di questo capitolo può essere opportuno fare le seguenti riflessioni. Quando si considerano l'infinita purezza e la rigorosa giustizia di Dio, l'eccezionale ampiezza del suo comandamento, la nostra lentezza di cuore a credere e il nostro relativamente freddo adempimento dei sacri doveri, non c'è da meravigliarsi che si trovi del peccato nelle nostre cose sante; e a che punto basso deve trovarsi la vita cristiana quando questo è il caso! Questo è un male doloroso e degradante nella Chiesa di Dio; ma ce n'è uno anche peggio di questo, cioè lo strenuo sforzo di molte persone religiose di riconciliare le loro menti con questo stato di imperfezione imperdonabile e difenderlo con zelo, supponendo che sia insieme inevitabile e utile - inevitabile, perché pensano di non poter vivere senza di esso; e utile, perché suppongono che tenda a umiliarli! Più un uomo ha peccato interiore, più orgoglio proverà; meno, più umiltà.

Un senso dell'infinita gentilezza di Dio per noi, e la nostra costante dipendenza da lui, manterranno sempre l'anima nella polvere. Il peccato non può mai essere necessario al mantenimento o al prolungamento della vita cristiana, è la cosa che Gesù Cristo è venuto nel mondo per distruggere; e il suo nome si chiama Gesù o Salvatore perché salva il suo popolo dai suoi peccati. Ma quanto poco si conosce nel mondo dello spirito e dell'influenza del suo Vangelo! Egli salva fino all'estremo coloro che per mezzo di lui vengono al Padre.

Ma ahimè! quanti pochi si salvano così! poiché non verranno a lui per avere la vita. Un cristiano dovrebbe rifiutarsi di offrire a Dio la seguente preghiera? "Dio onnipotente, al quale tutti i cuori sono aperti e al quale nessun segreto è nascosto, purifica i pensieri dei nostri cuori mediante l'ispirazione del tuo Santo Spirito, affinché possiamo amarti perfettamente e magnificare degnamente il tuo santo nome, per mezzo di Cristo nostro Signore. Amen." - La Liturgia.

Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].

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