Chi di voi, se ha cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Quale uomo di voi - Nostro Signore ha parlato questa e la seguente parabola per giustificare la sua condotta nel ricevere e conversare con peccatori o pagani.

Cento pecore - Parabole simili a questa sono frequenti tra gli scrittori ebrei. L'intero gregge dell'umanità, sia Giudei che Gentili, appartiene a questo Divino Pastore; ed è ragionevole aspettarsi che il grazioso proprietario si occupi di coloro che si sono smarriti e li riconduca al gregge. La pecora smarrita è l'emblema di un peccatore disattento e sconsiderato: uno che segue i dettami corrotti del proprio cuore, senza mai riflettere sulla propria condotta, né considerare quale sarà il risultato della sua empia vita.

Nessuna creatura si smarrisce più facilmente di una pecora; nessuno è più distratto; e nessuno tanto incapace di ritrovare la via del gregge, una volta smarrito: belerà per il gregge, e ancora correrà in direzione opposta al luogo dove è il gregge: questo l'ho notato spesso. Nessuna creatura è più indifesa di una pecora e più esposta a essere divorata da cani e bestie feroci. Anche gli uccelli dell'aria cercano la loro distruzione.

Ho saputo che i corvi tentano spesso di distruggere gli agnelli cavandogli gli occhi, nei quali, quando ci sono riusciti, poiché la creatura non vede dove sta andando, cade presto facile preda del suo distruttore. Satana va sempre in giro come un leone ruggente cercando chi possa divorare; per riuscire, acceca la comprensione dei peccatori, e poi trova facile farli cadere nella fossa della perdizione. Chi se non un fariseo o un diavolo avrebbe da ridire sul pastore che si sforza di salvare le sue pecore da tanto pericolo e rovina!

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