Commento biblico di Adam Clarke
Matteo 25:6
E a mezzanotte si levò un grido: Ecco, viene lo sposo; andategli incontro. A mezzanotte c'era un grido - I matrimoni ebraici erano generalmente celebrati di notte; eppure di solito cominciavano al sorgere della stella della sera; ma in questo caso c'è stato un ritardo più che ordinario.
Ecco, lo sposo viene - Che cosa terribile essere chiamato a comparire davanti al Giudice dei vivi e dei morti! Quella che segue è una relazione affettiva, e fas est ab hoste doceri. "Quando Rabbi Jochanan ben Zachai era malato, i suoi discepoli andarono a visitarlo; e quando li vide, si mise a piangere. Gli dicono: Rabbi! la luce d'Israele, la colonna della destra, il forte martello, perché tu piangere? Rispose loro: Se mi portassero davanti a un re di carne e sangue, che è qui oggi e domani nella tomba, il quale, se si adirasse contro di me, la sua ira non durerebbe in eterno: se mi ha messo in prigione, la sua prigione non sarebbe eterna; se mi condannasse a morte, quella morte non sarebbe eterna; che potrei lenire con parole o corrompere con ricchezze; eppure anche in queste circostanze piangerei.
Ma ora vado davanti al Re dei re, il Dio santo e benedetto, che vive e dura nei secoli dei secoli; che, se si adira con me, la sua ira durerà per sempre; se mi mette in prigione, la sua schiavitù sarà eterna; se mi condanna a morte, quella morte sarà eterna; che non posso lenire con parole né corrompere con ricchezze: quando, inoltre, ci sono davanti a me due vie, l'una per l'inferno e l'altra per il paradiso, e non so per quale mi portano, non dovrò piangere?" Talmud Beracoth, foglio 29.