Commento biblico di Adam Clarke
Matteo 7:3
E perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, ma non consideri la trave che è nel tuo stesso occhio? E perché vedi la pagliuzza - Καρφος potrebbe essere tradotta la scheggia: perché la scheggia ha qualche analogia con la trave, ma la pagliuzza no. Preferirei questa parola (che è stata adottata da alcuni dotti) all'autorità di Esichio, che è un ospite in tali questioni; Καρφος, κεραια ξυλου λεπτη, Karphos è un sottile pezzo di legno, una scheggia.
Accade spesso che le colpe che consideriamo di prima enormità negli altri siano, per le nostre stesse iniquità, come una scheggia, se paragonata a una grande trave. Da un lato, l'amor proprio ci rende ciechi a noi stessi; e, dall'altro, l'invidia e la malizia ci danno occhi penetranti nei confronti degli altri. Quando avremo tanto zelo per correggere noi stessi, quanto abbiamo inclinazione a rimproverare e correggere gli altri, conosceremo i nostri propri difetti meglio di quanto ora conosciamo quelli del nostro prossimo. C'è un avvertimento molto simile a quello di nostro Signore dato da un pagano: -
Cum tua praevideas oculis mala lippus inunctis:
Cur in amicorum vitiis tam cernis acutum,
Quam aut aquila, aut serpens Epidaurius?
Or. Sab. lib. 1. sab. 3. l. 25-27
"Quando puoi facilmente trascurare la tua malvagità, perché sei più chiaroveggente dell'aquila o del serpente di Epidauro, nello spiare i fallimenti dei tuoi amici?"
Ma il detto era molto comune tra gli ebrei, come si può vedere in Lightfoot.