Commento biblico di Adam Clarke
Numeri 8:26
Ma serviranno con i loro fratelli nel tabernacolo della congregazione, per osservare l'incarico, e non renderanno alcun servizio. Così farai ai leviti toccando il loro incarico. Per mantenere l'incarico, e non dovranno prestare servizio - Non saranno più obbligati a svolgere alcun servizio laborioso, ma agiranno come direttori generali e consiglieri; perciò dovevano essere vicini all'accampamento, cantare lodi a Dio e badare che nessun estraneo o impuro potesse entrare. Così gli ebrei e molte altre persone hanno capito questo luogo.
1. Se occorreva tanta purezza legale per educare i leviti al loro lavoro nel tabernacolo, possiamo supporre che richieda una purezza spirituale minore per essere idonei ai ministri del Vangelo a proclamare la giustizia dell'Altissimo e ad amministrare le sacre ordinanze di Cristianesimo al gregge di Cristo? Se questi devono essere senza macchia, come i sacerdoti prima senza macchia, e questi erano solo uomini tipici, possiamo essere certi che un ministro cristiano non richiede misure ordinarie di santità per prepararlo a un accettabile e proficuo adempimento del suo ufficio.
2. Se il ministero cristiano è stabilito per preparare gli uomini al regno di Dio, della cui santità la purezza del campo non era che un debole emblema, come può un uomo aspettarsi di entrare in quel luogo di beatitudine, che non ha il suo cuore? spruzzato da una cattiva coscienza, e il suo corpo lavato con acqua pura; la sua vita e la sua conversazione sono conformi ai sacri precetti contenuti nel Vangelo di Cristo? Se la legge di Mosè fosse letta più in riferimento al Vangelo, il Vangelo stesso e le sue requisizioni sarebbero comprese molto meglio.
Lettore, per quanto possa essere con te, l'antinomismo è più generale tra le persone religiose di quanto di solito si immagini. Quali moltitudini di tutte le denominazioni si aspettano di entrare nel regno di Dio senza alcuna preparazione adeguata per il luogo! Senza santità nessuno vedrà il Signore; e da questa decisione della giustizia divina non ci sarà mai appello.
Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].