Commento biblico di Adam Clarke
Numeri 9:1
E il Signore parlò a Mosè nel deserto del Sinai, nel primo mese del secondo anno dopo che erano usciti dal paese d'Egitto, dicendo: Il Signore parlò a Mosè - I quattordici primi versetti di questo capitolo si riferiscono certamente a transazioni ciò avvenne al tempo di quelli menzionati all'inizio di questo libro, prima della numerazione del popolo, e molti dotti sono dell'opinione che questi quattordici versi dovrebbero essere riferiti a quel luogo.
Abbiamo già incontrato casi in cui molto probabilmente sono avvenuti recepimenti e non è difficile spiegarli. Poiché in tempi molto antichi la scrittura era generalmente su foglie di papiro della bandiera egiziana, o su sottili lamine di diverse sostanze, i fatti e le transazioni così inseriti erano molto suscettibili di essere sconvolti; cosicché quando poi una serie fu composta in un libro, molte transazioni potevano essere inserite in posti sbagliati, e così l'esatta cronologia dei fatti sarebbe stata molto disturbata.
MSS. scritti sulle foglie degli alberi, avendo in ciascuno un foro, attraverso il quale passa una corda per tenerli tutti al loro posto, si trovano spesso negli armadi dei curiosi, e molti di questi sono ora davanti a me, specialmente in singalese , Pali e Burman. Se il cordone si rompesse o si allentasse accidentalmente, sarebbe estremamente difficile infilarli tutti al loro posto; accidenti di questo genere ho spesso incontrato con mia grandissima perplessità, e in alcuni casi ho trovato quasi impossibile rimettere ogni singola foglia al suo posto; perché si deve osservare che questi pezzi separati di scrittura orientale non sono sempre impaginati come le pagine dei nostri libri stampati; né ci sono spesso parole d'ordine o firme in fondo per collegare la serie.
Questa unica considerazione spiegherà diverse trasposizioni, specialmente nel Pentateuco, dove ricorrono più frequentemente che in qualsiasi altra parte delle sacre scritture. Houbigant, che ammette l'esistenza di tali trasposizioni, pensa che questa non sia una ragione sufficiente per cambiare l'attuale ordine della narrazione: "Basta", dice lui, non ignorare libros eos Mosis esse acta rerum suo tempore gestarum, non historiam filo perpetuo elaboratam", "sapere che questi libri contengono un resoconto di cose avvenute ai tempi di Mosè, sebbene non nel loro ordine regolare o cronologico".