Se dunque il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere, perché così facendo ammasserai carboni ardenti sul suo capo. Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare - Non negare a nessuno gli uffici della misericordia e della gentilezza; sei stato nemico di Dio, eppure Dio ti ha nutrito, vestito e conservato in vita: fai al tuo nemico come Dio ha fatto a te. Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: così ha fatto Dio con te.

E il senso della sua bontà e longanimità verso di te non è stato un mezzo per sciogliere il tuo cuore in compunzione penitenziale, gratitudine e amore verso di lui? Come sai che una simile condotta verso il tuo nemico potrebbe non avere la stessa benevola influenza su di lui verso di te? La tua gentilezza può essere il mezzo per suscitare in lui un senso di colpa; e, da tuo acerrimo nemico, potrebbe diventare il tuo vero amico! Questo credo sia il senso di questo passaggio, che molti hanno ingombrato di difficoltà di propria creazione.

Il tutto è una citazione da Proverbi 25:21 , Proverbi 25:22 , nelle precise parole della Settanta; ed è molto probabile che l'ultima frase di questo versetto, ammasserai carboni ardenti sulla sua testa, sia una metafora tratta dalla fusione dei metalli.

Si mette il minerale nella fornace e si mette il fuoco sotto e sopra, affinché il metallo si liquefa e, lasciate le scorie e le scorie, cada puro sul fondo della fornace. Ciò è magnificamente espresso da uno dei nostri poeti, in riferimento a questa spiegazione di questo passaggio: -

"Così gli artisti fondono il cupo minerale di piombo,

Ammucchiando carboni ardenti sulla sua testa.

Nel calore gentile il metallo impara a brillare,

E puro di scorie l'argento scorre sotto."

È molto evidente, da tutta la connessione del luogo e dall'uso che ne fa l'apostolo, che il cumulo dei carboni ardenti sulla testa del nemico è destinato a produrre non un male, ma l'effetto più benefico; e il versetto seguente ne è un'ulteriore prova.

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