Non dovete altro che amarvi gli uni gli altri, perché chi ama l'altro ha adempiuto la legge. Non dobbiamo altro che amarci l'un l'altro - Nei versetti precedenti l'apostolo ha mostrato il dovere, la riverenza e l'obbedienza, che tutti i cristiani, dal più alto al più basso, devono al magistrato civile; se fosse imperatore, re, proconsole o altro ufficiale di stato; qui mostra loro il dovere reciproco: ma questo è molto diverso da quello che devono al governo civile: al primo devono sottomissione, riverenza, obbedienza e tributo; a questi non devono altro che l'amore reciproco e quegli uffici che ne derivano necessariamente.

Perciò, dice l'apostolo, non dobbiamo a nessuno; come se avesse detto: Voi non dovete ai vostri confratelli altro che l'amore reciproco, e questo è ciò che richiede la legge di Dio, e in questo la legge si adempie. Non siete vincolati in obbedienza a loro come al magistrato civile; poiché a lui dovete essere soggetti, non solo per paura della punizione, ma per amore di coscienza: ma a questi siete legati dall'amore; e soprattutto per quell'amore che assolutamente ti impedisce di fare qualsiasi cosa per la quale un fratello possa subire qualsiasi tipo di danno.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità