Allora ènon di chi vuole, né di chi corre, ma di Dio che usa misericordia. Quindi non è da colui che vuole, ecc. - Concludo, quindi, da questi diversi casi, che il fare o mantenere un qualsiasi corpo di uomini il popolo peculiare di Dio, è giustamente determinato; non per giudizio, speranze o desideri degli uomini, ma solo per volontà e sapienza di Dio. Poiché Abramo giudicò che la benedizione dovesse, e volle, desiderava, che fosse data a Ismaele; e anche Isacco lo volle, lo progettò per il suo primogenito, Esaù: ed Esaù, desiderando e sperando che potesse essere suo, andò prontamente a cacciare la selvaggina, per poter ricevere regolarmente la benedizione: ma loro furono tutti delusi: Abramo e Isacco, che vollero, ed Esaù che corse: poiché Dio aveva originariamente inteso che la benedizione di essere una grande nazione e un popolo distinto dovesse, di suo semplice beneplacito, essere data a Isacco e Giacobbe, ed essere confermata nella loro posterità; e a loro fu dato. E quando a causa della loro apostasia avevano perso questo privilegio, non era la volontà di Mosè, né alcun obbligo precedente a cui Dio era sottoposto, ma la sua stessa sovrana misericordia, che lo continuava verso di loro.

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