Commento biblico di Adam Clarke
Romani 9:22
E se Dio, disposto a mostrare il suo?ira, e per far conoscere la sua potenza, sopportò con molta pazienza i vasi d'ira adatti alla distruzione: E se Dio, volendo mostrare la sua ira - L'apostolo qui si riferisce al caso del Faraone e degli egiziani, e al quale applica il parabola del vasaio, e, da loro, all'allora stato dei Giudei. Faraone e gli egiziani erano vasi d'ira - persone profondamente colpevoli davanti a Dio; e per il loro ostinato rifiuto della sua grazia, e l'abuso della sua bontà, si erano preparati a quella distruzione che l'ira, la giustizia vendicativa di Dio, infliggeva, dopo che egli aveva sopportato con molta longanimità la loro ostinata ribellione; che è una prova più assoluta che l'indurimento dei loro cuori, e la loro punizione finale, furono le conseguenze del loro ostinato rifiuto della sua grazia e dell'abuso della sua bontà;
Poiché gli ebrei del tempo dell'apostolo avevano peccato a somiglianza degli egiziani, indurendo il loro cuore e abusando della sua bontà, dopo ogni manifestazione della sua longanimità, essendo ora pronti per la distruzione, erano maturi per la punizione; e quella potenza, che Dio faceva conoscere per la loro salvezza, essendo stata tanto a lungo e tanto abusata e provocata, stava ora per manifestarsi nella loro distruzione come nazione.
Ma anche in questo caso non c'è una parola della loro dannazione finale; tanto meno che essi o altri furono, per decreto sovrano, riprovati da tutta l'eternità; e che i loro stessi peccati, causa prossima del loro castigo, erano l'effetto necessario di quel decreto che da tutta l'eternità li aveva condannati a interminabili tormenti. Come tale dottrina non potrebbe mai venire da Dio, così non può mai essere trovata nelle parole del suo apostolo.