Commento biblico di Adam Clarke
Salmi 16:1
Michtam di David. Preservami, o Dio: perché in te confido. Preservami, o Dio: poiché in te ripongo la mia fiducia - Sul modo di interpretazione cui ho accennato sopra, considero questa una preghiera dell'uomo Cristo Gesù quando entra nella sua grande opera espiatoria, in particolare la sua passione nel il giardino del Getsemani. In quella passione Gesù Cristo parla più evidentemente come uomo; e con la più rigorosa proprietà, poiché era la virilità, non la Divinità, che era impegnata nella sofferenza.
שמרני shomreni, tienimi - preserva, sostieni, questa debole umanità, che ora sta per sopportare il peso di quel castigo dovuto all'intera razza umana. Perché in te, חסיתי chasithi, ho sperato. Nessuna forza d'animo umana, o coraggio animale, può giovare nelle mie circostanze. Queste non sono sofferenze comuni; non sono di natura naturale; non sono proporzionati alla forza di un corpo umano, o all'energia di uno spirito umano; e la mia umanità immacolata, che è soggetta a queste sofferenze, deve essere dissolta da esse, se non sostenuta da te, il Dio forte.
È degno di nota che nostro Signore qui usa il termine, אל El, che significa il Dio forte, un'espressione straordinariamente adatta alla fragilità di quella natura umana, che ora stava entrando nelle sue sofferenze vicaria. Si vedrà con quale mirabile proprietà il Messia varia gli appellativi dell'Essere Divino in questo discorso; circostanza che nessuna traduzione senza parafrasi può esprimere.