Commento biblico di Adam Clarke
Salmi 51:18
Fa' del bene a Sion nel tuo compiacimento: costruisci le mura di Gerusalemme. Fa' del bene a Sion nel tuo beneplacito - Questo e il seguente versetto si riferiscono più evidentemente al tempo della cattività, quando le mura di Gerusalemme furono abbattute e il servizio del tempio fu completamente interrotto; e, di conseguenza, sono molto posteriori ai tempi di Davide. Quindi si è concluso che il Salmo non è stato composto da Davide, né a suo tempo e che il titolo deve essere quello di qualche altro Salmo inavvertitamente apposto a questo.
Anche il quarto versetto è stato considerato decisivo contro questo titolo: ma la nota su quel versetto ha notevolmente indebolito, se non distrutto, quell'obiezione. Sono stato a lungo dell'opinione che, sia che il titolo sia apposto correttamente o impropriamente a questo Salmo, questi due versetti non ne fanno parte: il soggetto è totalmente dissimile; e non c'è regola di analogia per cui possa essere interpretato come appartenente al Salmo, al soggetto, o alla persona.
Penso che originariamente abbiano fatto di se stessi un salmo, una specie di giaculatoria per la redenzione dei prigionieri da Babilonia, la ricostruzione di Gerusalemme e il ripristino del culto del tempio. E, presi in questa luce, sono molto corretti e molto espressivi.
Il Salmi 117:1 contiene solo due versi; ed è un'eiaculazione di lode da parte dei prigionieri che erano appena tornati da Babilonia. Ed è un fatto che questo Salmo è scritto come parte del XVII in ben trentadue manoscritti di Kennicott e De Rossi; e in alcune prime edizioni. Ancora, a causa della sua piccolezza, è stato assorbito dal XVIII secolo, di cui fa l'inizio, in ventotto manoscritti di Kennicott e De Rossi.
In modo simile suppongo che gli ultimi due versi di questo Salmo siano stati assorbiti dai precedenti, che originariamente facevano di se stessi un Salmo completo; e questo assorbimento era tanto più facile, perché, come il XVII, non ha titolo. Non posso addurre un'evidenza simile relativa a questi due versetti, avendo mai fatto un Salmo distinto; ma del fatto non posso avere dubbi, per le ragioni sopra addotte.
E continuo a pensare che il Salmo sia troppo dignitoso, troppo energico e troppo elegante per essere stato la composizione di un altro tranne Davide. Non era Asaf; non era nessuno dei figli di Cora; non era Heman o Jeduthun: la mano e la mente di un maestro più grande sono qui.