Perciò le lingue sono un segno, non per coloro che credono. — Non si tratta di un'interpretazione della profezia cui si alludeva nel versetto precedente, ma san Paolo torna ora al dono delle “lingue” come esistente nella Chiesa, e introduce un pensiero su questo dono suggerito dal fatto citato, vale a dire. , che in Israele le lingue incomprensibili, pronunciate ai loro occhi, erano un segno per gli ebrei increduli.

Le lingue non dovrebbero essere esaltate nella stima al di sopra della profezia, poiché la funzione di quest'ultima è davvero più grande di quella della prima. Le lingue servivano ad arrestare l'attenzione dei miscredenti, e, se giustamente adoperate, a suscitare le loro convinzioni; ma la profezia è nel senso più alto utile per i credenti.

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