C'è una certa grandezza di impavidità e spietatezza nel messaggio di Jezebel, che contraddistingue il suo carattere in tutto, e lo pone in netto contrasto con l'impressionabilità vacillante di Achab, che tratta con naturale disprezzo. (Vedi 21:7). Acab, come prima, rimane passivo; non ha il coraggio, forse il desiderio, di attaccare Elia, davanti al quale aveva tremato; ma non si cura, o non osa, di trattenere Jezebel.

Disdegna di colpire di nascosto e senza preavviso: infatti, il suo messaggio sembra destinato a dare l'occasione a una fuga, che potrebbe degradare Elia agli occhi della gente. Notiamo che il profeta (vedi 1 Re 18:46 ) non aveva osato entrare in Jezreel finché non avesse saputo come il suo nemico mortale avrebbe ricevuto la notizia del grande giorno al Carmelo.

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