E ringrazio Cristo Gesù nostro Signore, che mi ha permesso. — Meglio reso, che mi ha dato forza dentro. Le antiche autorità qui sono divise; la maggioranza omette la prima parola del versetto, la "e" di collegamento. Con o senza questa parola, il senso è più o meno lo stesso; perché sulle parole «il vangelo... affidato alla mia fiducia», l'Apostolo si sofferma, travolto dal fiume di grati ricordi che un tale pensiero ha scatenato.

“Come ringrazio Dio”, scriveva san Paolo, “che mi ha fortificato interiormente, con questa potenza di testimoniare al mio Maestro! — me di tutte le persone, che un tempo bestemmiava il suo nome regale! Che esempio io — il vostro maestro, il fondatore di questa Chiesa di Efeso — sono della grazia trasformatrice del Vangelo — del suo dolce, potente potere di perdonare i peccati». È stato il pensiero del grande amore, della comprensione passeggera, della tenera, pietosa misericordia che ha sopportato una così meravigliosa fiducia da affidare alla carica di un tale peccatore, che ha suscitato l'eiaculazione di profonda gratitudine che leggiamo nel dodicesimo e seguenti versi.

Se chiediamo più particolarmente riguardo al modo esatto in cui Gesù Cristo ha “abilitato” o “rafforzato dentro San Paolo”, dobbiamo pensare alla sua strana capacità di conquistare gli uomini dalla parte del suo Maestro; dobbiamo ricordare i suoi doni miracolosi sulla malattia e persino sulla morte; e per ultimo, ma non meno importante, quella forza di sopportazione, quella coraggiosa, dolce pazienza, che ha reso la sua vita di sofferenza sopportata per Cristo così bella, così commovente, esempio per gli uomini.

Per questo mi ha ritenuto fedele. - Il tutto. vedendo, sapendo fin dall'inizio che San Paolo sarebbe rimasto saldo e fedele, lo scelse come "il suo vaso eletto" per portare il suo nome e la lieta notizia della sua salvezza in molte terre.

È osservabile, però, che proprio questa fedeltà, questa incrollabile fermezza, che sembra sia stata la ragione per cui il Signore lo scelse per la sua grande opera, san Paolo, in un noto e notevole passo, si riferisce a un dono della grazia che aveva ottenuto nella misericordia del Signore ( 1 Corinzi 7:25 ).

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