Per cui sono ordinato predicatore e apostolo... — Per cui, o "per quale testimonianza". Per annunciare quale testimonianza — la testimonianza è la sofferenza e la morte di Cristo — san Paolo è stato ordinato apostolo — il riferimento è tutto a quanto precede.

Dico la verità... e non mento. — Il calore con cui san Paolo qui affermava il suo incarico divinamente conferito di predicatore e apostolo, non fu richiamato da alcun desiderio da parte sua di cogliere un'occasione per affermare in presenza dei suoi nemici, i falsi maestri eretici di Efeso, i suoi rango e prerogative speciali di Apostolo scelto e incaricato dall'Altissimo. Queste parole ardenti e sincere non avevano alcun riferimento privato a lui, S.

Paolo, o alle sue speciali pretese di essere ascoltato, ma furono pronunciate unicamente in vista della grandezza insuperabile del messaggio di cui era incaricato, unicamente per rendere una testimonianza pesante e imponente della verità della sua affermazione, che tanti erano pronti e desideroso di contestare - l'affermazione che il vangelo di Gesù Cristo era un messaggio di lieta novella, era un'offerta di salvezza, non per un popolo, ma per un mondo.

Un maestro dei Gentili. ‑ Ciò precisa più chiaramente i doveri particolari del suo apostolato, non senza forse qualche riferimento alla peculiare idoneità che lo contraddistingueva quale dichiaratore della divina volontà rispetto a questa graziosa offerta di redenzione alle isole degli innumerevoli Gentili dispersi.

In fede e verità. — Meglio reso, in fede e verità. Queste parole precisano l'ambito in cui l'Apostolo svolse la sua grande missione. Il primo, "nella fede", si riferisce alla fede personale di san Paolo in Gesù — il grande motore della sua vita e della sua opera; il secondo, "in verità", si riferisce alla verità del cristianesimo, ai fatti ben noti della storia del Vangelo. O, in altre parole, S.

Paolo portava sulle sue fatiche incessanti, entro la raccolta di nuova forza e sempre fresca dalla sorgente inesauribile della sua amante, potente fede in Gesù, e senza appello ai generalmente ben noti avvenimenti della vita, morte e risurrezione di Gesù, il verità di cui tutti potrebbero provare. In quei giorni c'erano anche molti testimoni oculari della Passione ancora in vita.

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