Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
1 Timoteo 3:15
Ma se indugio a lungo. — San Paolo sentiva che i pericoli si avvicinavano sempre più — che l'auspicata visita alla sua amata chiesa di Efeso non avrebbe potuto, probabilmente non sarebbe mai avvenuta; perciò a Timoteo erano state scritte queste solenni indicazioni circa la scelta dei colleghi nel ministero, affinché, nel caso in cui san Paolo non venisse mai più da lui, gli uomini (soprattutto i ministri di Dio) sappiano comportarsi nella congregazione.
Perché tu sappia come dovresti comportarti. — Le parole si riferiscono qui non solo a Timoteo, ma piuttosto a Timoteo e ai suoi colleghi nel loro lavoro ecclesiastico, riguardo ai quali tali indicazioni particolari erano state appena date, e dovrebbero essere rese, su come gli uomini dovrebbero comportarsi.
Nella casa di Dio. — L'immagine è dell'Antico Testamento, dove “la casa di Dio” denota, in primo luogo, il Tempio di Gerusalemme, e, in secondo luogo, il popolo dell'alleanza. È qui usato per la congregazione dei credenti tra i quali Dio dimora — la Chiesa vera e duratura delle anime viventi. Di questo grande tempio spirituale, la cui pietra angolare è Cristo, la casa di Gerusalemme sul monte Sion, con la sua opera meravigliosa e il suo simbolismo sfarzoso ed elaborato, era il modello povero, deperibile, forgiato a mano.
Che è la chiesa del Dio vivente. — La casa di Dio è qui chiaramente definita come la “Chiesa” (o, congregazione ) “del Dio vivente ”, che operava in mezzo ad essa attivamente e personalmente, in forte contrasto con quella ben nota immagine scolpita della Diana di Efeso, trono in quel bel tempio che risplendeva nella sua bellezza bianca e senza vita sui tetti della città dove giaceva la carica di Timoteo.
Il pilastro e il fondamento della verità. — L'immagine è qui mutata, e la “casa di Dio” che l'Apostolo aveva appena definito la Chiesa, o Congregazione, appartenente al Dio vivente, e in mezzo alla quale si è compiaciuto di abitare, è ora definita essere “la colonna e il fondamento” (o, base ) “della verità”. Nel primo quadro, la Chiesa è dipinta da San Paolo come una vasta congregazione, con il Dio vivente che dimora in essa: nel secondo, la stessa Chiesa è dipinta come un massiccio pilastro, che sorregge ed espone davanti agli uomini e agli angeli il verità — la verità salvifica del Vangelo.
Nella prima immagine spicca il pensiero di una grande compagnia radunata in mezzo alla quale Dio possa dimorare: nella seconda viene in primo piano solo il pensiero della grande redenzione-verità, e la Chiesa di Dio non è più vista come un compagnia di individui separati, ma come un imponente pilastro di fondazione, che sostiene e mostra le glorie della redenzione.
Su questo aspetto peculiare della Chiesa, «sostegno e colonna della verità», si soffermava probabilmente l'Apostolo come «definire — con indiretta allusione alle eresie nascenti e in via di sviluppo — la vera nota, ufficio e vocazione della Chiesa. .. Se non ci fosse la Chiesa, non ci sarebbe nessun testimone, nessun custode degli archivi, nessuna base, nulla su cui possa poggiare la verità riconosciuta” (Ellicott).