Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
2 Timoteo 3:15
E che da bambino hai conosciuto le sacre scritture. — Le parole greche tradotte “da bambino” dovrebbero essere rese, da bambino, poiché la parola indica che l'istruzione di Timoteo nelle Sacre Scritture iniziò molto presto e in tenera età.
Le sacre scritture. — Letteralmente, le scritture sacre. Si intendono qui esclusivamente le Scritture dell'Antico Testamento. L'espressione “scritti” per le Scritture non si trova altrove nel Nuovo Testamento; è, tuttavia, utilizzato da Giuseppe Flavio.
Due potenti argomenti sono stati qui usati dall'Apostolo per indurre Timoteo a rimanere saldo alle grandi dottrine della fede, e non a toglierle né ad aggiungervi nulla. La prima preme su di lui la fonte da cui le aveva apprese. Egli, meglio di chiunque altro, sapeva chi e cosa era San Paolo, e la posizione che ricopriva con i suoi fratelli Apostoli, come uno che era stato in diretta comunicazione con il Signore stesso; e il secondo gli ricordava la sua prima formazione, sotto la sua pia madre.
Si appellava, per così dire, alla profonda conoscenza di Timoteo di quelle Scritture dell'Antico Testamento. Il discepolo di San Paolo avrebbe saputo che le grandi dottrine cristiane riguardanti il Messia erano tutte basate rigorosamente su questi scritti dell'Antico Testamento. Timothy aveva una doppia ragione per seguire i vecchi percorsi indicati dalla prima generazione di insegnanti. Conosceva l'autorità del maestro che lo istruiva; e poi, dalla sua prima e completa conoscenza delle Scritture dei Giudei, poté verificare a fondo se l'insegnamento del suo maestro fosse conforme o meno a quei sacri documenti.
che possono renderti saggio per la salvezza. — Si nota il participio presente reso da “che sono capaci”, qui usato per esprimere la potenza sempre presente delle Scritture sul cuore umano. Le Sacre Scritture non avevano completato il loro lavoro su Timoteo quando, nella sua fanciullezza, ne imparò per la prima volta il contenuto. Era ancora in corso. "Saggio per la salvezza" segna la fine gloriosa e la destinazione della vera saggezza che si ottiene dallo studio di questi libri sacri.
L'altra saggezza ha un obiettivo diverso. In alcuni casi porta al potere, alla fama, alla ricchezza; ma questa saggezza conduce a un solo obiettivo: la salvezza. L'ultima clausola - "mediante la fede che è in Cristo Gesù" - indica l'unico modo di usare queste Scritture dell'antica alleanza in modo da raggiungere attraverso di esse la meta di ogni vera sapienza: la "salvezza eterna". Vanno letti e studiati alla luce della fede in Gesù Cristo.
“Quelle Scritture (dell'Antico Testamento), egli (San Paolo) concede, erano in grado di renderlo saggio per la salvezza;” ma, aggiunge, «per la fede che è in Cristo» (Hooker, Ecc. Polity, i. 14, 4). La fede in Gesù deve essere la fiaccola alla luce della quale vanno lette queste antiche profezie e tipi.