Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
2 Timoteo 4:16
Alla mia prima risposta nessun uomo è rimasto con me... — E poi, dopo aver menzionato ciò che il suo nemico aveva fatto in odio alla causa di Cristo, il vecchio passò a parlare della condotta dei suoi amici familiari a quel grande processo pubblico davanti, molto probabilmente, al prefetto della città: Præfectus Urbi, un candidato dell'imperatore Nerone. Nessun amico gli stava vicino; nessun “avvocato” perorava la sua causa; nessun “procuratore” (un funzionario che svolgeva le funzioni di avvocato in un tribunale inglese) lo aiutava a predisporre e vagliare le prove; nessun “patronus” di alcuna casata nobile o potente gli dava il suo volto e il suo sostegno.
La posizione di un noto leader cristiano accusato nell'anno 66-67 era critica, e l'amico che avesse osato stargli accanto sarebbe stato lui stesso in grave pericolo. Dopo il grande incendio di Roma, nel 64 d.C., i cristiani furono considerati nemici dello stato e furono accusati di essere gli autori di quel terribile disastro. Nerone, per allontanare da sé i sospetti, lasciò che i cristiani fossero accusati e condannati come incendiari.
Una grande persecuzione, nella quale, come racconta Tacito, perì una grandissima moltitudine dei seguaci di Gesù, fu il risultato immediato dell'odiosa accusa. È molto probabile che San Paolo, in quanto famoso capo nazareno, sia stato infine arrestato come implicato in questo crimine e portato a Roma. I suoi implacabili nemici tra gli ebrei potrebbero benissimo essere stati gli agenti che hanno provocato questo, e Alessandro dell'ultimo verso era forse principalmente interessato a questa faccenda.
Ma San Paolo, cosciente del proprio grande pericolo, sapeva bene che stargli accanto ora, implicato com'era in questa rete di false accuse, sarebbe stato un servizio del più grande pericolo; perciò supplica per loro, questi suoi deboli, snervati amici, che non per rancore alla causa, ma solo per timidezza, lo avevano abbandonato, ricordandosi, senza dubbio, del proprio Maestro, il quale anch'egli nella sua ora di pericolo mortale, era stato abbandonato.
(Vedi Giovanni 16:32 , "Ecco l'ora viene, sì è giunta l'ora, in cui sarete dispersi ciascuno ai suoi, e mi lascerete solo".) Ma come il suo stesso Maestro, che continuò a dire: " Eppure io non sono solo, perché il Padre è con me “, in modo da St. Paul ha continuato a dire a Timoteo non era lui solo, per un maggiore rispetto a qualsiasi amico sulla terra si trovava da lui.