Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Aggeo 2:6
Eppure una volta, è poco. — La costruzione è molto difficile. La migliore resa sembra essere, Eppure una stagione in più (fornisce êth prima di achath ) , è solo un po' di tempo, e, &c. Il significato di queste clausole è quindi quello dato da Keil - vale a dire, "che il periodo tra il presente e il previsto grande cambiamento del mondo sarà solo un periodo - i.
e., un'epoca uniforme - e che questa epoca sarà breve". La LXX. (seguito in Ebrei 12:27 ) omette del tutto le parole "tra poco", e quindi è in grado di rendere "tremerò ancora una volta " ( cioè, una sola volta, e una sola), una resa che, se conserviamo quelle parole, è apparentemente impossibile.
Il fatto è che il passaggio originale qui, come in altri casi, deve essere trattato senza rispetto per il suo significato quando è intrecciato nell'argomentazione del Nuovo Testamento. C'è ancora un intervallo di tempo, di durata limitata, e poi verrà una nuova era, in cui la gloria della presenza di Dio si manifesterà in modo più completo ed esteso. Nonostante la sua intima connessione con il Tempio Ebraico ( Aggeo 2:7 ; Aggeo 2:9 ), questa nuova dispensazione può essere considerata come quella del Messia, poiché Malachia collega allo stesso modo la Sua automanifestazione con il Tempio.
(Comp. Malachia 3:1 , e vedi la nostra Introduzione, § 2.) Senza pretendere di trovare un compimento di tutti i dettagli, possiamo considerare sufficientemente realizzate le anticipazioni del profeta quando l'Avvento del Salvatore introdusse una dispensa che sorpassò in gloria (vedi 2 Corinzi 3:7 ) quella di Mosè, e che estese le sue promesse ai Gentili.
Quando Aggeo parla qui e in Aggeo 2:22 dei tumulti della natura che inaugurano questa nuova rivelazione, parla secondo l'uso dei poeti ebrei, dai quali l'interposizione divina è spesso raffigurata con colori presi in prestito dagli incidenti del periodo dell'Esodo. (Vedi Habacuc 3 ; Salmi 18:7 , Salmi 93, 97) Se le parole devono essere sollecitate, il loro compimento alla venuta di Cristo deve essere ricercato nella sfera morale piuttosto che in quella fisica, nei cambiamenti operati nel cuore umano (comp. Luca 3:5 ) piuttosto che sul volto della natura.