Non lascerai la mia anima all'inferno. — Letteralmente, nell'Ade. (Vedi Nota su Matteo 11:23 .) Come interpretato dalle parole di San Pietro nella sua Epistola ( 1 Pietro 3:19 ), le parole hanno trasmesso alla sua mente il pensiero che è stato incarnato nell'articolo della "Discesa agli inferi, ” o Ade, nel Credo apostolico.

La morte di Cristo fu una vera morte, e mentre il corpo fu deposto nella tomba, l'anima passò nel mondo dei morti, lo Sheol degli Ebrei, l' Ades dei Greci, per portare avanti là l'opera redentrice che aveva stato iniziato sulla terra. (Comp. Atti degli Apostoli 13:34 , e Efesini 4:9 .

) Anche qui abbiamo un'interessante coincidenza con il linguaggio di san Pietro ( 1 Pietro 3:19 ), quanto all'opera di Cristo nella predicazione agli “spiriti in prigione”.

Né lascerai che il tuo Santo veda la corruzione. — La parola per “santo” è diversa da quella comunemente resa così, e trasmette l'idea di pietà personale e devozione piuttosto che di consacrazione. Come il salmista usò le parole, possiamo pensare che esprimano la fiducia che lui stesso, come amorevole e amato da Dio, sarebbe stato liberato dalla distruzione, sia ora che in futuro.

San Pietro aveva imparato a interpretare le parole come se avessero ricevuto un più alto compimento. Cristo era, in questo senso, così come in quello espresso dall'altra parola, “il Santo” di Dio ( Marco 1:24 ; Luca 4:34 ). In Ebrei 7:26 ; Apocalisse 15:4 ; Apocalisse 16:5 , questa stessa parola è applicata a Cristo.

Il testo ebraico di Salmi 16:10 presenta le varie letture dei “santi”, come se si riferisse ai “santi che sono sulla terra”, di Atti degli Apostoli 2:3 . La LXX., cui segue san Pietro, dà il singolare, che è anzi essenziale al suo argomento, e questa è anche la lettura del testo masoretico.

La parola greca per "corruzione" varia nel suo significato da "decadimento" a "distruzione". L'ebraico a cui risponde è principalmente la "fossa" della tomba, e non "corruzione" o "deperimento".

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