Da lì abbiamo preso una bussola. — La frase, ora un po' obsoleta, era precedentemente di uso comune per un percorso tortuoso per terra o per mare da un punto all'altro. (Comp. 2 Samuele 5:23 ; 2 Re 3:9 , e —

"Poiché è sua abitudine, come uno sciocco strisciante,
andare a prendere una bussola di un miglio circa",

in Fair Maid of the Exchange di Heywood , ii. 3.) Si trova nella maggior parte delle versioni inglesi, ma Wiclif dà "abbiamo navigato in giro" e il Rhemish "che ha attraversato la riva". Quest'ultimo, tuttavia, difficilmente esprime il fatto, che era che il vento essendo probabilmente da ponente, erano costretti a virare per stare in piedi dalla riva per prendere la brezza, invece di costeggiare.

È venuto a Reggio. — Questa città, ora Reggio, era in Italia, all'imboccatura meridionale dello Stretto di Messina. Le navi da Alessandria in Italia toccavano comunemente lì, e Svetonio riferisce che l'imperatore Tito, seguendo la stessa rotta di San Paolo, vi fece il viaggio dalla Giudea a Puteoli, e di là a Roma. Caligola iniziò la costruzione di un porto a Reggio per le navi da grano dell'Egitto; ma quest'opera, che lo storico ebreo annota come l'unica “grande e regale impresa” del suo regno, rimase incompiuta ( Ant. xix. 2, § 5).

Soffiò il vento del sud. — Più precisamente, quando era sorta una brezza da sud, la forma del verbo greco implicava un cambiamento di vento. Il vento del sud era, naturalmente, direttamente a loro favore, e navigarono senza pericolo tra le famose rocce di Scilla e il vortice di Cariddi.

Siamo venuti il ​​giorno dopo a Puteoli. — Poiché la distanza era di circa centottanta miglia, la nave si stava chiaramente dirigendo contro il vento. Puteoli (più anticamente Dikæarchia, ora Pozzuoli ) si trova in una rientranza riparata, formando la parte settentrionale del Golfo di Napoli. Era in quel momento il principale porto di Roma, ed era, in particolare, il grande emporio per le navi da grano di Alessandria, da cui il popolo di Roma dipendeva in gran parte per il proprio cibo, e il cui arrivo era quindi accolto con entusiasmo.

Un molo a venticinque archi fu gettato in mare per la protezione del porto. Si può notare inoltre che solo pochi mesi prima dell'arrivo di S. Paolo era stata elevata alla dignità di colonia (Tac. Ann. XIV. 27). È appena il caso di descrivere le note bellezze della baia, ma si può ricordare al lettore che quando la nave vi entrò l'occhio di San Paolo doveva essersi posato sulla punta di Miseno, a nord, dietro la quale era appostato la flotta imperiale; sul Vesuvio, a sud; sulla città di Neapolis (= Città Nuova), ora Napoli , che aveva preso il posto dell'antica Partenope; nelle isole di Capreæ, Ischia e Procida.

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