Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Colossesi 2:16
Nessuno dunque ti giudichi. — Cioè, imporvi le sue leggi. Vedi Colossesi 2:8 . (Comp. Romani 14:3 ; Romani 14:10 , "Perché giudichi tuo fratello?" in questa stessa connessione.)
Nella carne o nella bevanda. — O meglio, nel mangiare e nel bere. Dal contesto vediamo che il riferimento immediato è alle distinzioni delle carni secondo la legge giudaica, ora soppresse, perché fu abolita anche la distinzione tra quelle dentro e fuori il patto ( Atti degli Apostoli 10:11 ).
(Comp. su questo argomento la descrizione Ebrei 9:10 di Ebrei 9:10 .) Ma uno studio di Romani 14:2 ; Romani 14:20 , scritto prima di questa Epistola, e 1 Timoteo 4:3 , scritto dopo di essa - per non parlare del tono di questo passo stesso, o delle note caratteristiche del successivo gnosticismo di tipo ascetico - mostrano che queste leggi sul mangiare e sul bere non erano semplici questioni di diritto, ma costituivano parti significative di un rigido ascetismo mistico.
Di questi, San Paolo dichiara indignato ( Romani 14:17 ), "Il regno di Dio non è mangiare e bere, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo".
Una festa ( festa ) , o della luna nuova, o del sabato. — Comp. Isaia 1:13 , "i noviluni e i sabati... i noviluni e le feste stabilite l'anima mia odia;" anche Ezechiele 45:17 ; Osea 2:13 .
La “festa” sembrerebbe una delle grandi feste; la “luna nuova” il mensile, e il sabato la solennità settimanale. Con questo passaggio è naturale confrontare il passaggio simile in Galati 4:10 , "Osservate giorni e mesi e tempi ( stagioni speciali ) e anni". Ma qui il carattere specialmente giudaico non è così espressamente segnato; e, infatti, il passo ha un significato più ampio (come Rom.
14:56), mostrando la diversa posizione che anche le feste cristiane avevano nei giorni apostolici. Qui sono le feste ebraiche, e solo loro, a essere notate. È ovvio che San Paolo non dà alcun accenno a una qualsiasi successione del giorno del Signore per essere, in senso stretto, un "Sabato cristiano". Sappiamo, infatti, che lo stesso sabato ebraico permaneva nella Chiesa, come dotato di una sorta di sacralità, osservata a volte come un digiuno, a volte come una festa. Ma la sua osservanza non era d'obbligo. Nessun uomo doveva "giudicare" gli altri rispetto ad esso.