In cui tutto l'edificio opportunamente incorniciato cresce fino a un tempio santo nel Signore. - C'è qualche difficoltà nel rendering: "tutto l'edificio". Generalmente il miglior MSS. omettere l'articolo nell'originale. Ma il senso sembra esigere la resa del testo, a meno che, invero, non si adotti l'unica altra resa possibile, «in cui ogni atto edilizio» - cioè ogni aggiunta all'edificio - «è legato al resto, e cresce", &c.

La clausola concorda sostanzialmente, e quasi verbalmente, con Efesini 4:16 - "Dal quale tutto il corpo, opportunamente unito ( incorniciato ) insieme e compattato... fa crescere il corpo per l'edificazione ( edificazione ) di se stesso". In quest'ultimo passaggio l'idea guida è quella della stretta unione del corpo con la testa, alla quale, infatti, si applica più propriamente la metafora che non il rapporto dell'edificio con la pietra angolare.

Notiamo infatti che san Paolo, trovando apparentemente troppo esile questo rapporto per esprimere la piena verità dell'unità della Chiesa con Cristo, parla prima di tutto dell'edificio come compattato insieme nella pietra angolare, e crescendo, cioè essendo gradualmente costruito — in quell'unione strettamente compatta; e, poi, chiama il tempio così edificato “tempio santo nel Signore” ( cioè il Signore Gesù Cristo), derivando, quindi, tutta la sua sacralità di tempio da una pervasiva unità con Lui.

La pietra angolare è solo una parte, anche se dominante, dell'edificio. Cristo non solo «mantiene tutto insieme, sia che si parli di tetto, o di muro, o di qualunque altra parte» (Cris.), ma per contatto con se stesso fa dell'edificio un tempio.

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