(17-21) In questi versetti san Paolo passa dal partito della perfezione farisaica al partito opposto della dissolutezza antinomiana, pretendendo, senza dubbio, di camminare sulla via della libertà cristiana che predicava. La coesistenza di questi due partiti era, si può notare, una caratteristica dello gnosticismo che già cominciava a manifestarsi nella Chiesa. Egli tratta di questa perversione della libertà in licenziosità esattamente con lo stesso spirito di Romani 6 , ma con maggiore brevità; con meno argomentazioni e più gravi condanne. Sta, infatti, dice, autocondannato, dal fatto stesso della nostra attuale cittadinanza in cielo, e la nostra crescita verso la futura perfezione di somiglianza a Cristo nella gloria.

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