II.

(1-10) L'argomento procede, assumendo ancora la forma di una vivida retrospettiva personale: — La visita successiva in cui ebbi qualche comunicazione con gli Apostoli anziani fu dopo un intervallo di quattordici anni. Anche questo è servito solo a far emergere subito l'indipendenza e la solidità del mio insegnamento. Ne ho parlato liberamente a tutta la Chiesa, e inoltre ho avuto colloqui privati ​​con i capi; ma nessuna alterazione fu fatta né nel mio insegnamento né nella mia pratica.

Un caso cruciale fu quello di Tito, mio ​​compagno, il quale, per gentile com'era, non fu costretto a farsi circoncidere, sebbene la sua circoncisione mi fosse stata imposta, non per libera volontà degli stessi Apostoli, ma per mettere a tacere le voci maligne messe a piedi da alcune spie giudaiche che si erano fatte strada in mezzo a noi. A questi Barnaba ed io non cediamo un attimo. E il risultato della questione fu che la mia missione fu pienamente riconosciuta dai principali Apostoli, e che concordammo di percorrere strade diverse - loro agli ebrei, noi ai pagani - con l'unica condizione, che non avevo bisogno di incoraggiamento per accettare, che non dobbiamo dimenticare i poveri.


Pensieri e discussioni si accalcano sull'Apostolo con grande veemenza. I suoi amanuensi non possono abbatterli abbastanza velocemente. Le frasi sono iniziate e non correttamente terminate, e molto del senso è lasciato da congetture. La deriva generale del brano è sufficientemente chiara, ma c'è molta incertezza sui dettagli. Questo apparirà nelle note che seguono.

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