Dio non voglia che io mi glori. — C'è un accento sul pronome "io", che, in greco, sta per primo, in netto contrasto con la parte che era stata oggetto dell'ultimo verso. Fanno il loro vanto in un mero esterno; ma per me, lungi da me vantarmi in qualcosa che non sia la croce di Cristo.

La croce di nostro Signore Gesù Cristo , cioè «nella morte e passione che Cristo ha subito per me». L'Apostolo è consapevole di proporre in questo un paradosso sorprendente. La croce di Cristo era "per gli ebrei una pietra d'inciampo". Non vi attaccavano che idee di ignominia e vergogna, eppure proprio di questo l'Apostolo va più orgoglioso. Ne va fiero come fondamento della sua salvezza, e quindi come oggetto cardinale di tutte le sue speranze e mire.

Da chi. — Sembra meglio, nel complesso, adottare la resa marginale: per cui. L'antecedente non è dunque Cristo, ma soprattutto la croce di Cristo. È l'intensa contemplazione di un Salvatore crocifisso per mezzo della quale il cristiano muore al mondo.

Il mondo. ‑ Con questo si intende qui il mondo dei sensi, la sfera delle cose esteriori e sensibili, insieme con le sue molteplici tentazioni al peccato e con i suoi metodi inadeguati per sfuggirle: semplici riti esterni, come la circoncisione.

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