Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Genesi 1:11
Lasciate che la Terra produca germogli. — Questo è il secondo atto creativo. La prima fu la chiamata all'esistenza della materia, la quale, per l'azione di leggi meccaniche e chimiche, impostele dal Creatore, fu disposta e digerita in un cosmo, cioè un tutto ordinato e armonioso. Queste leggi sono ora e sempre in perenne attività, ma nessun agente secondario o derivato può aggiungere un atomo alla massa del mondo o diminuire qualcosa da essa.
Il secondo atto creativo fu l'introduzione della vita, prima vegetale e poi animale; e per questo basterebbe niente di meno che un potere onnipotente. Se ne enumerano tre fasi. Il primo è deshe, non "erba", ma un semplice verde, senza seme o gambo visibile, come si può vedere fino ad oggi sulla superficie delle rocce e che, quando esaminato al microscopio, risulta essere costituito da un crescita di piante di tipo minuto e medio.
Ma tutte le piante endogene appartengono a questa classe e non sono che lo sviluppo di questo verde primario. Molto più in alto nella scala sono le piante da seme che seguono, tra le quali le più importanti sono i cerealia; mentre nella terza classe la vegetazione raggiunge il suo massimo sviluppo nell'albero con fusto legnoso, e il seme racchiuso in una copertura commestibile. I geologi ci informano che le piante crittogame, che erano le forme superiori della prima classe, prevalsero quasi esclusivamente fino alla fine del periodo carbonioso; ma anche indipendentemente da questa evidenza potremmo a malapena supporre che gli alberi da frutto siano nati prima che il sole splendesse sulla terra; mentre i cerealia si trovano solo in depositi superficiali in relazione a vestigia dell'uomo.
La vegetazione, quindi, non raggiunse la sua perfezione fino al sesto giorno, quando furono creati animali che avevano bisogno di questi semi e frutti per il loro cibo. Ma lungi dall'esserci qualcosa nella documentazione creativa per richiederci di credere che lo sviluppo della vegetazione non sia stato graduale, è assolutamente descritto come tale; e con quella prima striscia di verde Dio diede anche la legge della vegetazione, e sotto la sua mano custode avvenne tutto a tempo debito che conteneva quel primo conferimento di vita vegetale.
È regola costante della Sacra Scrittura includere in una narrazione i risultati ultimi e immediati di un atto; e inoltre, nella cronaca di questi giorni creativi ci viene detto ciò che ogni giorno era nuovo, mentre si comprende la continuazione di tutto ciò che è stato preceduto. La terraferma creata il terzo giorno non era abbastanza secca per essere la dimora degli animali terrestri fino al sesto giorno, e fino ad allora non avrebbe sopportato una vegetazione tale da richiedere un terreno asciutto; e le prove della geologia mostrano che l'atmosfera, creata il secondo giorno.
non era sufficientemente esente da acido carbonico e da altri vapori per essere in grado di respirare gli animali, fino a quando lunghe età di vegetazione rigogliosa non avevano trasformato questi gas in carbone. Quando, poi, il terzo giorno, "Dio disse: La terra produca erba... erba che faccia seme... albero". Diede il comando perfetto, ma il completo adempimento di quel comando sarebbe stato graduale, come richiedevano lo stato della terra e le necessità delle creature viventi prodotte su di essa. Perché nell'opera di Dio c'è sempre un'idoneità, e nulla con Lui è frettoloso o prematuro.