Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Genesi 12:15
I principi... l'hanno elogiata davanti al faraone. — Ai tempi di Abramo Canaan era la strada maestra per l'Egitto, e una così grande immigrazione di uomini di stirpe semitica vi trovò la via che si diffusero in tutto il Delta, e infine, sotto il nome di Hyksôs, si fecero padroni del trono dei Faraoni, e mantenne la loro supremazia per diversi secoli. Per tenere fuori queste orde, Amenemhai aveva costruito una catena di fortezze, con un muro di collegamento; e sebbene probabilmente, come M.
Chabas conclude ( Rev. Arch., XVe Année, Livr. ii. 7), gli Hyksô avevano già raggiunto l'impero al tempo di Abramo, tuttavia, arrivando a questo muro, uno sceicco così potente, con un seguito così vasto, sarebbe interrogato dagli scribi egiziani, e un rapporto inviato al Faraone. La parola sar. tradotto qui principe, è comune alle lingue babilonese, egiziana ed ebraica; ma mentre in Babilonia era il titolo del sovrano, in Egitto era applicato agli ufficiali subordinati, come quelli al comando di queste fortezze.
Da uno di questi Abram sarebbe senza dubbio condotto alla presenza del Faraone; e su uno dei sepolcri di Benihassan troviamo un avvenimento esattamente parallelo nella presentazione di un principe nomade, evidentemente di origine semita, che, con la sua famiglia e i suoi dipendenti, cerca la protezione del Faraone, ed è ricevuto da lui con onore. Dato che a quel tempo le donne non andavano velate in Egitto, poiché questa usanza non era stata introdotta lì fino alla conquista persiana, gli ufficiali alla frontiera avrebbero avuto piena opportunità di vedere Sarai. e senza dubbio menzionerebbe la straordinaria leggerezza della sua carnagione.
La derivazione più probabile della parola Faraone è quella che la identifica con un simbolo costantemente utilizzato nelle iscrizioni per indicare il re, e che si può leggere per-ao o phar-ao. Significa, letteralmente, la doppia casa, o palazzo. Questo sarebbe un titolo di rispetto. velando la persona del monarca sotto il nome della sua dimora, allo stesso modo in cui includiamo il sovrano e i suoi servitori sotto il nome di Corte.
Per gli argomenti a favore di questa derivazione, si veda l'Excursus del canonico Cook sulle parole egiziane nel Pentateuco, alla fine del vol. I. del commento del relatore. Lì fornisce anche le ragioni della sua opinione, in opposizione a quella di M. Chabas, che il Faraone nei cui giorni Abramo visitò l'Egitto fosse un primo re della dodicesima dinastia, qualche tempo prima dell'usurpazione degli Hyksôs.