Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Geremia 23:6
Giuda sarà salvato e Israele abiterà al sicuro. — Il vero Re regnerà su un popolo riunito. Le Dieci Tribù del Regno del Nord, così come le due del Regno del Sud, dovrebbero trovare in Lui liberazione e pace.
Per cui sarà chiamato. — Letteralmente, per cui lo chiameremo, l'attivo indefinito, quasi impersonale, che ha la forza del passivo inglese.
Il Signore nostra giustizia. — È significativo che in Geremia 33:16 venga dato lo stesso nome a Gerusalemme. Là non è chiaramente, nel linguaggio logico, il predicato della città, ma quello che lei prende come sua parola d'ordine, e blasoni, per così dire, sul suo stendardo; e non possiamo insistere su questo significato qui.
Quindi in Ezechiele 48:35 il nuovo nome di Gerusalemme è “Jehovah-shammah” ( = il Signore è lì). Così in Esodo 17:15 Mosè chiama l'altare che costruisce “Jehovah-nissi” (= il Signore è il mio stendardo). L'interpretazione che vede nelle parole (1) l'identificazione del Re messianico con Geova, l'Eterno, e (2) la dottrina della giustizia imputata, deve di conseguenza essere considerata come una delle applicazioni delle parole piuttosto che il loro significato diretto.
Questo significato sembrerebbe essere che il Re, il Ramo giusto, guarderà a Geova come a colui che dà e opera giustizia. Alcuni commentatori, infatti, riferiscono il pronome “egli” a Israele, e non al Ramo giusto. Non possiamo dimenticare che, proprio nel momento in cui Geremia pronunciò questa profezia, sul trono c'era un re il cui nome (Sedechia = giusto è Geova) implicava lo stesso pensiero. Il suo regno era stato un miserabile fallimento, e il profeta attende con impazienza il momento in cui l'ideale, che allora era lontano, dovrebbe finalmente essere realizzato.
Se con molti critici riferiamo la predizione al regno di Ioiachim (vedi Nota su Geremia 23:1 ), potremmo quasi vedere nell'adozione del nuovo nome da parte di Mattania un vanto che stava per adempierlo. Il Cristo, possiamo dire, rispose al nome, non essendo Egli stesso uno con Geova, sebbene fosse quello, ma facendo la volontà del Padre, e adempiendo così ogni giustizia (cfr Matteo 3:15 ).