Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Giovanni 10:6
Questa parabola parlò loro Gesù. — Meglio, questa allegoria parlò loro Gesù. La parola resa “parabola” è la parola più ampia (παροιμία, paroimia ) che comprende ogni tipo di insegnamento figurato e proverbiale, ogni tipo di discorso, come ci ricorda l'etimologia, che si discosta dal corso consueto (οῑμος, oimos ). San Giovanni non usa da nessuna parte la parola “parabola.
La parola paroimia ricorre ancora in Giovanni 16:25 ; Giovanni 16:29 , e ancora una volta nel Nuovo Testamento; questo è in 2 Pietro 2:22 (“secondo il vero proverbio”), in una citazione dalla versione greca di Proverbi 26:11 , dove la parola ebraica è mâshal.
(Nota comp. su Matteo 13:3 , e Trench On the Parabole, pp. 8-10.) Il discorso di questo capitolo differisce dalla vera parabola, che è una storia in cui i fatti esteriori sono tenuti completamente distinti dall'ideale verità che devono essere insegnate; mentre qui la forma e l'idea si compenetrano in ogni punto.
È così nell'altra cosiddetta “parabola” di questo Vangelo ( Giovanni 15 ). A rigor di termini, né il “Buon Pastore” né la “Vera Vite” sono una parabola. Entrambe sono “allegorie”, o meglio, sono, come c'è ragione di pensare, interpretazioni allegoriche di eventi reali nel mondo materiale, che si fanno così veicolo di verità spirituali.
Ne consegue che l'interpretazione di ogni punto della storia dei fatti materiali ( es. “ il portiere” in Giovanni 10:3 ) non è sempre da sollecitare. Nella parabola la storia è fatta per esprimere la verità spirituale, e con maggiore o minore pienezza ogni suo punto può avere la sua controparte spirituale.
I fatti esteriori allegorizzati esistono indipendentemente dalla verità spirituale. Il fatto che lo esprimano in alcuni punti centrali è tutto ciò che è necessario per l'allegoria, e una maggiore cautela dovrebbe accompagnare l'uso di qualsiasi aggiunta all'interpretazione che viene data.
Ma non capivano cosa fossero... — Naturalmente capivano i fatti esteriori, che passavano poi davanti ai loro occhi, o comunque ben noti. Quello che non capivano erano le verità spirituali alla base di questi fenomeni. Devono aver saputo che le Sue parole avevano un significato spirituale. Essi erano avvezzi ad ogni forma di insegnamento allegorico e non potevano pensare che Egli stesse semplicemente descrivendo loro le vicende quotidiane della vita del pastore.
Ma coloro che pensano di vedere ( Giovanni 9:41 ) sono spiritualmente ciechi e non possono comprendere gli elementi della verità divina.