Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Giovanni 8:35
E il servo non rimane. — Meglio, ora il servo non si attiene ..., come nell'ultimo verso.
Il Figlio rimane sempre. — Meglio, per sempre, come nella clausola precedente. Le parole greche sono esattamente le stesse. Questo contrasto tra la posizione dello schiavo, che è un bene che può essere comprato o barattato o venduto, e non ha alcuna affinità con i membri della casa, né alcun diritto permanente su di essa; e il figlio, nelle cui vene è il sangue del padrone, e che è erede di tutte le cose, è ovvio e generale; ma qui, ancora una volta, il significato attuale è speciale.
Affermano di essere il seme di Abramo. Ricordavano la storia di Isacco e Ismaele? Il figlio della donna libera dimora nella casa; il figlio della schiava è cacciato. Anche qui, ancora una volta, l'allievo di Gamaliele riprende e amplia questo pensiero, dimostrando che esso rientrava nell'ambito dell'attuale esposizione. Leggete attentamente Galati 4:19 , ricordando che l'Epistola appartiene alla metà del mezzo secolo che separa l'enunciazione di queste parole da parte di Cristo dalla loro testimonianza di san Giovanni.
La parola greca per "rimanere" è la parola che viene resa "continuare" in Giovanni 8:31 , e la versione Autorizzata oscura ulteriormente la connessione inserendo una divisione in paragrafi tra questi versetti. Se rileggiamo Giovanni 8:31 , notando la stretta connessione tra dimorare, verità e libertà; e i versetti successivi, Giovanni 8:35 , notando la connessione tra dimorare, il Figlio e la libertà, avremo, si crede, un indizio più semplice del significato rispetto a qualsiasi delle solite spiegazioni.
La nostra versione trae in inganno dall'uso del capitale. La parola "Figlio" in questo verso dovrebbe essere letta "figlio". La clausola è l'espressione di una massima legale che vale per tutti i servi e per tutti i figli, ma qui applicata specialmente alla filiazione nella casa di Abramo. Non è prima del versetto successivo che c'è il trasferimento del pensiero al Figlio nella casa del Padre Divino. In questo verso il pensiero è che se fossero davvero i figli di Abramo sarebbero della natura spirituale di Abramo, dimorando nella sua casa ed ereditando le promesse fattegli. Non erano rimasti nella libertà spirituale dei figli, ma erano partiti dalla casa ed erano diventati, spiritualmente, servi.