Va', e fa' anche tu. — Questa era la risposta pratica, anche se non formale, alla domanda dell'avvocato. Se avesse agito nello spirito del Samaritano, non avrebbe avuto bisogno di distinzioni casistiche “ben calcolate” su chi fosse e chi non fosse il suo prossimo. La comunione nella stessa natura umana, e ogni tipo di contatto, anche passeggero, erano sufficienti a costituire un terreno per la gentilezza del prossimo. Di tale domanda si può dire, Solvitur amando. Amiamo, e il problema non presenta alcuna difficoltà.

Nulla dovrebbe allontanarci dal riconoscere questa come la lezione principale della parabola. Ma c'è un'altra applicazione di esso che, entro certi limiti, è abbastanza legittima come sviluppo del pensiero, e che si è raccomandata a così tante menti devote, sia nei tempi antichi che in quelli moderni, che merita almeno una nota. Cristo stesso, si dice, è il grande modello di un amore ampio e universale per l'uomo in quanto uomo, recitando la lezione che la parabola insegna nella sua forma più alta.

Non possiamo pensare a Lui come adombrato nel buon Samaritano, come ad accettare, in tal senso, il nome che gli era stato gettato con disprezzo? Partendo da questo pensiero, le circostanze si inseriscono con una strana attitudine. Il viaggiatore rappresenta l'umanità in generale. Il viaggio è da Gerusalemme, la città celeste, il paradiso del primo stato dell'uomo, a Gerico, la città malvagia e maledetta ( Giosuè 6:17 ), il peccato in cui l'uomo è entrato cedendo alla tentazione.

I ladri sono i poteri del male, che lo spogliano della sua veste di innocenza e purezza, lo colpiscono duramente e lo lasciano, per quanto riguarda la sua vita superiore, mezzo morto. Il sacerdote e il levita rappresentano la Legge nei suoi aspetti sacrificali e cerimoniali, e non hanno alcun potere di alleviare o salvare. Il Cristo viene e aiuta dove hanno fallito. La bestia su cui cavalca è la natura umana in cui ha dimorato la Parola, ed è su quella sua umanità che Egli ci invita a riposare per conforto e sostegno.

La locanda rappresenta la Chiesa visibile di Cristo, e l'ostia i suoi pastori e maestri; anche i due soldi, forse, le ordinanze ei mezzi di grazia affidati alla Chiesa. C'è un rischio evidente, in tutte queste applicazioni, di un elemento fantastico e irreale; ma la linea principale del parallelismo sembra raccomandarsi, se non alla ragione, almeno all'immaginazione del devoto interprete.

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