Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Luca 23:56
Tornarono e prepararono spezie e unguenti. — Questo sembra a prima vista incoerente con il loro "acquisto" di spezie dopo la fine del sabato ( Luca 24:1 ). Forse abbiamo due gruppi di donne — le due Marie e “Giovanna e le altre” ( Luca 24:10 ) — che partecipano alla stessa opera; forse non bastava quello che facevano il venerdì pomeriggio o la sera, ed era necessario acquistare più spezie non appena i negozi erano aperti il sabato sera.
Riposato il giorno di sabato.— È evidente che questo è l'unico resoconto nei Vangeli di quel sabato memorabile. Possiamo immaginarci come è stata spesa da coloro che avevano preso parte al grande dramma del giorno precedente; — Caifa ei sacerdoti che officiavano i servizi del Tempio di quel giorno, dopo la loro frettolosa Pasqua, giusto in tempo per adempiere alla nuda lettera della legge, il pomeriggio precedente; le folle che avevano schernito e schernito il Golgota affollando i cortili del Tempio, o frequentando le sinagoghe di ebrei o ebrei ellenistici; scribi e farisei che predicano sermoni sulla storia e sul significato della Pasqua e la collegano con la speranza di una nuova liberazione per Israele? E i discepoli, dov'erano? dispersi ciascuno nel proprio alloggio, o riunirsi nella camera degli ospiti dove avevano consumato la cena pasquale, o,Luca 22:8), in qualche altra locanda o alloggio in città, o nei suoi sobborghi? In quel sabato, Giovanni e Pietro devono essersi incontrati, e il penitente deve aver trovato nell'amore dell'amico il pegno e la caparra del perdono del suo Signore; ei Dodici ei Settanta devono, in gruppi di due o tre, aver pianto per il fallimento delle loro speranze; e le donne si sono consolate con il pensiero che avrebbero potuto almeno mostrare la loro riverenza per il Signore che amavano come non l'avevano mai mostrata prima; e Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea hanno riposato con soddisfazione nel pensiero che avrebbero potuto onorare un profeta morto senza il pericolo che era legato all'onorare uno vivente, o si sono rimproverati per la codardia che li aveva tenuti da ogni aperta confessione finché non fosse troppo tardi, e pianse per il passato irrevocabile.
Le registrazioni tacciono, ma l'immaginazione che trasforma le cronache morte della storia in un dramma vivente ha qui, entro i dovuti limiti, un legittimo ambito di azione. Facciamo un passo ancora più in là, e pensiamo a ciò che allora si stava compiendo dietro il velo, alla discesa nell'Ade e al trionfo sulla Morte, l'anima del brigante nel resto del Paradiso, e la buona novella proclamata “ai spiriti in carcere” ( 1 Pietro 3:19 )? Se non osiamo colmare il vuoto con le leggende del Vangelo apocrifo che porta il nome di Nicodemo, possiamo almeno azzardare a soffermarci con riverenza sugli accenni che effettivamente la Scrittura dà.