Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Matteo 5:3
Benedetto. — La parola differisce da quella usata in Matteo 23:39 ; Matteo 25:34 , come espressione di uno stato permanente di felicità, piuttosto che la ricezione passiva di una benedizione elargita da un altro.
I poveri in spirito. — La limitazione, come nei “puri di cuore”, indica la regione della vita in cui si trova la povertà. In Luca 6:20 non esiste una tale clausola qualificante, e lì le parole parlano di povertà esteriore, come di per sé uno stato meno pericoloso e quindi più felice di quello della ricchezza. Qui la beatitudine è quella di coloro che, qualunque sia il loro stato esteriore, sono nella loro vita interiore come coloro che sentono di non avere nulla di proprio, devono essere destinatari prima di dare, devono dipendere dalla generosità di un altro ed essere, per così dire, i "camerini" del grande Re.
A quel temperamento della mente appartiene il “regno dei cieli”, le realtà eterne, in questa vita e nella vita a venire, di quella società di cui Cristo è il Capo. A volte le cose sono comprese meglio dai loro contrari, e possiamo indicare la descrizione della chiesa di Laodicea come che ci mostra il tipo opposto di carattere, pensando di essere "ricco" nella vita spirituale, quando è davvero come "il povero", privo delle vere ricchezze, cieco e nudo.