Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Romani 16:27
A Dio. — La nostra traduzione inglese ha eluso la difficoltà di questo verso tralasciando due parole. Il greco sta letteralmente così: "Al solo Dio saggio, per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli". “A chi”, se si riferisce a Dio, come è decisamente più probabile che intendesse riferirsi, è sgrammaticato. Se è inserita, le parole «A chi può... a Dio, l'unico sapiente», restano senza governo.
Questo potrebbe, infatti, essere superato in circostanze ordinarie, poiché tali costruzioni interrotte sono frequenti con San Paolo, ma è alquanto diverso nelle ultime parole solenni di un'Epistola, e sarebbe particolarmente così se questa dossologia fosse composta da sé separatamente dal resto dell'Epistola. Non ci sarebbe allora la solita scusa della fretta; e per un passo così breve si può dubitare che l'Apostolo impiegherebbe anche un amanuense.
La difficoltà aumenta quando ci chiediamo cosa si intende con la frase "per mezzo di Gesù Cristo". Separato, come sarebbe allora, dall'attribuzione della gloria, e unito all'«unico Dio sapiente», sembrerebbe impossibile trarne un senso veramente soddisfacente. “A Dio, che per mezzo di Cristo si è mostrato l'unico sapiente”, si sostiene, ma è sicuramente molto forzato. La nostra conclusione quindi, prima dell'evidenza, sarebbe che c'era un errore nella lettura e che le parole "a chi" erano scivolate dentro senza giustificazione.
Ed ora troviamo che un unico MS onciale, ma che proprio il più antico e migliore di tutti gli onciali, il Codex Vaticanus, con due corsivi, omette queste parole. Verrebbe infatti spontaneo il sospetto che fossero stati esclusi proprio a causa della loro difficoltà. Ma questo è un sospetto da cui, nel complesso, il ms vaticano. è particolarmente gratuito. E, d'altra parte, è altrettanto naturale presumere che sia all'opera un'altra causa comune di corruzione.
Le dossologie iniziano così frequentemente con il relativo, "A chi sia gloria", ecc., che il copista potrebbe cadere nella frase, anche in luoghi in cui non è stata originariamente scritta. Le probabilità di corruzione possono quindi essere prese per bilanciarsi, e sembrerà, forse, nel complesso, la soluzione più probabile che il parente sia davvero scivolato in una data molto precoce, e che la versione inglese così com'è sia sostanzialmente giusto. Ci sono alcune eccezioni alla regola che "è da preferire la lettura più difficile", e questa forse è una.
La sottoscrizione nella sua forma attuale risale appena al IX secolo. La prima forma di abbonamento fino al VI secolo era semplicemente "Ai Romani".