Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Romani 3:5
Ma se la nostra ingiustizia. — Una nuova e profonda domanda si propone alla mente dell'Apostolo, e il suo acuto intelletto non la lascia andare: «Se il peccato (qui l'incredulità) dell'uomo tende soltanto a rivendicare (lodare o stabilire) la giustizia di Dio, perché questo peccato dovrebbe essere punito?" Il semplice porre una simile domanda richiede delle scuse; è solo come un uomo potrebbe parlare dell'uomo che osa esprimere un tale pensiero.
Anche questa è un'obiezione impossibile, perché se fosse valida non potrebbe esserci alcun giudizio. Nessun peccato sarebbe punibile, perché ogni peccato servirebbe a sottolineare la rigorosa veridicità di Dio nelle Sue denunce, e quindi alla fine condurrebbe alla Sua gloria. Cesserebbe così di essere peccaminoso e nulla ci impedirebbe di adottare il principio che ci viene così calunniamente attribuito: che è lecito fare il male affinché venga il bene. È una calunnia, e qualsiasi tale principio con tutto ciò che gli appartiene — cioè con tutto l'argomento precedente — è giustamente condannato.