Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Romani 9:10-11
Né la restrizione e la selezione speciale furono limitate al solo caso di Abramo. Apparve anche quando Rebecca partorì figli ad Isacco. Era davvero pura selezione. I bambini stessi non avevano fatto nulla per dare la preferenza all'uno rispetto all'altro. Non c'era merito nel caso. L'oggetto della dichiarazione era quello di ratificare il proposito elettivo divino che aveva già scelto Giacobbe come erede delle benedizioni messianiche.
Qui abbiamo la dottrina dell'elezione e della predestinazione affermata in una forma molto assoluta e intransigente. E in effetti segue necessariamente da una linea di pensiero. Per quanto diamo importanza al libero arbitrio, le azioni sono comunque il risultato del carattere: la volontà stessa è una parte del carattere; e il carattere nasce in noi. Dei due elementi che determinano l'azione, le circostanze esteriori e la disposizione interiore, nessuno dei due può dirsi rigorosamente opera dell'uomo stesso.
Se seguiamo questa linea di pensiero, allora sembrerebbe certamente che Dio, o la catena di cause naturali messe in moto e dirette da Dio, l'abbiano fatto ciò che è. In altre parole, è eletto e predeterminato a una certa linea di condotta. Questa è la logica di un insieme di inferenze. D'altra parte, la logica dell'altra serie di inferenze è altrettanto forte: l'uomo è libero. C'è un'opposizione per noi inconciliabile con i nostri attuali mezzi di giudizio. Possiamo solo prendere l'una proposta come qualificata dall'altra.