CXXVI.

Le due strofe, segnate in modo così evidente dai cambiamenti di tempo e di tono, di questo squisito poemetto, sebbene raccontino con la chiarezza della descrizione effettiva la natura delle circostanze in cui è stato scritto, non danno alcuna indicazione di una data esatta. Tutto ciò che possiamo vedere con certezza è che il salmo è post-esilio. Il ricordo dell'esuberante scoppio di gioia alla prima notizia del ritorno dalla cattività, consente al salmista di anticipare un simile cambiamento dall'oscurità alla gioia ora.

Le parole della canzone sono troppo profondamente radicate nel cuore del mondo intero per renderci molto ansiosi di recuperare il tempo preciso che ha dato espressione ai sentimenti del poeta senza nome. Il ritmo è fine e vario.

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