CXXXII.

Questo salmo, a prima vista, sembra dal confronto con 2 Cronache 6 un inno di Salomone, o della sua età, in commemorazione del completamento e della dedicazione del Tempio. Ciò che, tuttavia, rende sospetta una congettura così ovvia è che Davide, e non lo stesso Salomone, dovrebbe figurare come fondatore e costruttore del Tempio.

Indubbiamente il salmo è ideale nella sua trattazione della storia, ed è appena concepibile che Salomone, che in 2 Cronache 6 è così attento a fare un contrasto tra il progetto di suo padre e la sua stessa realizzazione di quel progetto, possa in una poesia avere taceva del tutto sulla sua partecipazione al lavoro. Un poeta della sua corte difficilmente sarebbe stato così reticente.

È tuttavia poco credibile che Salomone abbia mescolato episodi appartenenti solo alla storia dell'arca con quelli relativi alla costruzione del proprio Tempio. Complessivamente Salmi 132:6 chiarisce solo se prendiamo un punto di vista sempre più distante dagli incidenti che rileva. Un poeta molto tardo potrebbe facilmente riferire il Tempio del tutto a David, e vedere nella rimozione dell'arca un passo in un progetto preparato. Altre indicazioni, che additano la dinastia degli Asmonei come quella in onore della quale fu composto il poema, si alludono nelle note. Il parallelismo è molto marcato, e ben sostenuto.

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