Il suo elogio alla Legge non era farisaico o formale, poiché il poeta esprime immediatamente il suo senso della propria incapacità di osservarlo. Se prima ci veniva ricordato quello di san Paolo: «Santa è la legge, e santo il comandamento, giusto e buono» ( Romani 7:12 ), viene qui ricordata la sua stessa esperienza spirituale, contenuta nello stesso capitolo: “Per il bene che vorrei non fare: ma il male che non vorrei, che faccio”.

Chi può capire. — Nell'originale l'asprezza della domanda è molto marcata e significativa. Errori chi segna? Da quelli inconsci cancellami, cioè dichiarami innocente, non purificami, come nella Versione Autorizzata.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità