Il commento di Ellicott su tutta la Bibbia
Zaccaria 11:13
Questo versetto prova, se ce ne fosse bisogno, che il profeta, nella sua azione, rappresenta il Signore.
Vasaio. — Il prezzo era così spregevole che è scagliato al più meschino degli artigiani. Sembra probabile che "al vasaio con esso!" era un'espressione proverbiale, usata per buttare via tutto ciò che era assolutamente inutile. I LXX, cambiando una lettera, significavano “vasaio”, il “tesoro”.
Un buon prezzo ... di loro. — Meglio, oh, la magnificenza del prezzo di cui sono stato informato! Vale a dire: "Che prezzo!" ironicamente. Il profeta — con l'immaginazione, senza dubbio — entra nel Tempio, e lì davanti a Dio e a Israele, nel luogo in cui l'alleanza era stata così spesso ratificata dal sacrificio, incontra "un vasaio" (l'articolo è indefinito), e lì gli lancia il "buon prezzo", e così pronuncia il divorzio tra Dio e la congregazione d'Israele.
Il profeta, nel suo atto simbolico, rappresentava Dio ( Ezechiele 34:5 ), ma allo stesso tempo poteva benissimo (o doveva) rappresentare il vice-gerente di Dio, “il mio servo Davide”, o, in altre parole, il Messia . (Vedi Note su Zaccaria 3:8 ; Zaccaria 6:12 .
Così, sebbene questa profezia abbia ricevuto, senza dubbio, numerosi adempimenti nella spesso ricorrente ingratitudine di Israele, tuttavia possiamo ben vedere, con san Matteo, il suo compimento più straordinario e completo in Colui che fu in tutti i sensi «il Buon Pastore ”, e nel cui rifiuto culminò l'ingratitudine della nazione prescelta. La citazione nel Nuovo Testamento è una libera parafrasi dell'originale, fatta, probabilmente, a memoria, e concorda in tutti i punti principali con l'originale.
L'introduzione della parola “campo” ( Matteo 27:10 ) è stata fatta, probabilmente inavvertitamente, da un atto inconscio di una mente che ha voluto trovare un ottimo parallelismo tra la profezia e il suo compimento; ma il prezzo, trenta pezzi d'argento, non sembra essere stata una semplice coincidenza. Non possano i “capi sacerdoti” aver maliziosamente proposto a Giuda questo prezzo di schiavo (lo stesso che Osea pagò per la donna adultera, metà in denaro e metà in natura, Zaccaria 2:1)? e non potrebbe il miserabile Giuda aver maliziosamente accettato questa stessa somma per gli stessi motivi che il profeta suppone aver azionato il popolo a cui profetizza? Un tale compimento sarebbe davvero un compimento; mentre una mera coincidenza casuale tra la somma menzionata in un caso e quella menzionata in un altro, a prescindere da qualsiasi accordo in quest'ultimo con lo spirito del primo, non equivarrebbe, a nostro avviso, a nessun adempimento.